mercoledì 7 settembre 2011

Dalla Conferenza di Pechino alle azioni pratiche- parte 4


Quarta parte di questo lungo viaggio nelle Istituzioni europee e nazionali per affrontare il tema della violenza sulle donne, vediamo come l'Europa ha gestito questo allarmante fenomeno...



Dalla Conferenza di Pechino alle azioni pratiche
di Silvia Palandri





L’Unione Europea:

Nel 1996 L’Unione Europea occupandosi del fenomeno del traffico delle donne mette, per la prima volta, in evidenza il tema della violenza contro le donne, nello stesso anno adotta una campagna di tolleranza zero verso questo fenomeno e propone una serie di conferenze, svoltesi negli anni successivi, volte a identificare la questione della violenza verso le donne e tra gli anni ’98-’99 arriva a stilare ben 62 raccomandazioni sul modo di combattere la violenza maschile nei confronti delle donne.
Nel dicembre del 1997 viene lanciato il programma Daphne, il maggior strumento della Commissione europea per combattere il fenomeno della violenza sulle donne, volto a finanziare azioni, negli stati membri, che promuovano la parità tra donne e uomini e che è stato negli anni più volte rinnovato come con la Decisone n. 803 del 2004 con cui questo programma è stato riapprovato con il nome di Daphne II.
Nel documento SEC(2006)275 ovvero la tabella per il periodo dal 2006 al 2010, si sono tracciati i suoi obiettivi principali, tra cui: una maggiore indipendenza economica per le donne e gli uomini, pari rappresentanze nel processo decisionale, l’eradicazione di tutte le forme di violenza basate sul genere, la promozione della parità tra i generi nelle politiche esterne e di sviluppo. Il programma “Lotta alla violenza” (Daphne), per il periodo 2007-2013, viene separato dall’azione di “Prevenzione e informazione in materia di droga” a cui era stato inizialmente associato, per rendere la sua azione più efficiente, sempre però nel più ampio programma dei “Diritti fondamentali e giustizia” della Comunità europea.
Il programma Daphne ha fino ad ora finanziato più di 400 progetti transnazionali e il prossimo programma, denominato Daphne III, per sottolinearne la continuità con i precedenti, sarà in vigore dal 2007 al 2013.
L’Unione Europea sostenendo il progetto Daphne e finanziando le azioni dei singoli stati membri, anche con i progetti di Equal e del FSE, intende combattere le cause su cui si fonda la violenza maschile sulle donne, ovvero la disparità del potere degli uomini rispetto alle donne e con le sue campagne, tra cui “Rompere il silenzio” del 2000, sensibilizzare l’opinione pubblica e in primo luogo gli uomini riguardo questo deplorevole fenomeno.